mercoledì 14 agosto 2013

Il Terzo Millennio supera l'esame con Eduardo

La sfida questa volta c’era. Con se stessi, per carità. Più che altro per capire fin dove si può arrivare, pur nei limiti di una passione che non vuole e probabilmente non può diventare altro. Anche se ci piace pensare che un giorno il prodigio possa compiersi. Magari coinvolgendo altri interpreti, ragazzi che immaginiamo affascinati dal buon esempio di chi – facendo i salti mortali per conciliare lavoro, problemi e tempo libero – riesce ogni anno a stupire e ad offrire un prodotto di altissima qualità.
La rappresentazione teatrale messa in scena dall’Associazione “Terzo Millennio” in occasione della festa dell’emigrante fa parte a buon diritto del clou dell’agosto eufemiese. Una manifestazione giunta alla diciassettesima edizione, così come l’escursione naturalistica: altra iniziativa di grande successo dell’associazione presieduta da Francesco Luppino, che quest’anno ha avuto come scenario l’incanto delle cascate del Marmarico, a Bivongi.
Alla soglia della maturità, la compagnia teatrale ha voluto rilanciare. Sì, perché non era per niente facile “nascondere” le assenze dei bravissimi Paolo Occhiuto, Mimmo Ceravolo e Giuseppina Violani. Il rapporto tra attori e pubblico è un’alchimia che si basa sulla fiducia. Lo spettatore sa chi sale sul palco, l’attore sa cosa il pubblico si aspetta. Ecco il perché della sfida, in un momento di intuibile e comprensibile disorientamento.
Da qui la scelta azzardata di alzare l’asticella e misurarsi con i giganti del palcoscenico allestendo “Non ti pago”, commedia in vernacolo liberamente tratta dai tre atti scritti da Eduardo De Filippo nel 1940. La risposta del pubblico è stata più che positiva, considerato che oltre mille persone hanno gremito piazza Municipio (soltanto i posti a sedere, andati a ruba, erano circa 700).
Quel che più ha colpito è stata la perfezione dei tempi di scena, segnale evidente di un lungo e scrupoloso lavoro di preparazione. Un salto di qualità visibile nel ritmo incalzante, mai stanco, senza tempi morti: un soffio di leggerezza durato un’ora e quaranta minuti, dopo la puntuale presentazione di Martina Napoli.
Se rimpianto può esserci, è dettato dalla convinzione che lo sforzo organizzativo (regia, scenografia, costumi e musiche sono a cura dell’associazione) e la bravura di Francesco Luppino, Pina Marafioti, Chiara Albanese, Enzo Fedele, Ciccio Nolgo, Enza Saccà, Maria Iero, Rachele Pellegrino, Eurema Pentimalli, Domenico Rositano e Rossella Forgione meriterebbero di uscire dai confini comunali, come d’altronde è già avvenuto in passato.
Ma qua si torna alla questione iniziale. Cosa si vuole fare. Cosa si può fare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

O magari, come ho detto nell'ultima consulta comunale, creare un festival di rappresentazioni teatrali, magari organizzato dal Terzo Millennio, con la sua ottima organizzazione, e quindi "importare" altre compagnie teatrali.
Comunque molto bravi.

Antonio Lupoi

Domenico ha detto...

Naturalmente, sono d'accordo con te. Tutti quelli che si impegnano per migliorare la qualita' della vita del nostro paese, in qualsiasi associazione o da privati, costituiscono un patrimonio che va valorizzato al massimo

Anonimo ha detto...

grazie Dominic!
sai che sono un frequentatore abituale del tuo blog e non ti nascondo che stamattina, vedere campeggiare sulla prima pagina il logo del terzo millennio mi ha molto emozionato. il tuo qualificato, sentito e positivo commento mi inorgoglisce e mi da, ancora una volta, un motivo per essere fiero ed onorato di rappresentare questa realtà associativa.
Francesco Luppino

Domenico ha detto...

Bravi voi!
Dopo lo spettacolo ho cercato di sintetizzarti le mie sensazioni, ma poi ho pensato che - come al solito - scrivendo si ha più tempo per riflettere e quindi esprimere meglio il pensiero :-)