Il bello bisogna andare a cercarlo. Può così capitare di trovarlo in un posto impensabile come una stanza della stazione ferroviaria di Santa Caterina che i soci dell’associazione “Incontriamoci sempre” hanno trasformato in un piccolo gioiello.
Grazie alla felice intuizione di Antonio Calabrò, dall’8 novembre e fino al 20 dicembre ogni venerdì è un evento imperdibile, l’occasione per conoscere da vicino scrittori, giornalisti e artisti calabresi che onorano questa nostra regione.
Ieri è toccato a Katia Colica, scrittrice reggina che presta penna e sensibilità agli ultimi della terra, dando voce e dignità a chi, questa società, la dignità spesso non riconosce o calpesta.
Antonio Calabrò è a suo agio e scandisce con sapienza e leggerezza i ritmi dell’intervista: cambia registro di frequente, riuscendo così a tenere viva l’attenzione di un pubblico comunque concentratissimo. Si passa dai brani musicali alle citazioni cinematografiche, ai riferimenti letterari che Letizia Cuzzola utilizza come un passe-partout dell’anima. La formula è convincente, Katia Colica è gentile e generosa.
Novanta minuti volano in un soffio, aggrappati a “una scusa” da trovare ogni giorno “per restare” e continuare a lottare, tra i ricordi e le speranze di una confessione che ci ha fatto sorridere, riflettere, commuovere.
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