giovedì 29 ottobre 2020

Parole

Parole come in un sogno ora vivace ora dai contorni sfumati, dimenticate all’alba, quando si rintanano nella cuccia onirica dei fantasmi della mente.

Parole da appuntare sul bloc notes del comodino sforzando la vista, disegnando nel buio il gancio al quale rimanere sospesi per non precipitare nel gorgo.

Parole di un matto, intrappolate nel cuore.

Parole dure come il silenzio, come le urla.

Parole altre, osservate dal molo mentre scivolano nella tasca dell’orizzonte, come le stagioni.

Parole come sirene che violentano la notte.

Parole a tutta pagina, definitive come fede incrollabile.

Parole impastate dalla frana che va a valle.

Parole conficcate come chiodi sulla bara.

Parole da tenere in tasca per farsi compagnia.

Parole come la carezza di un’eco lontana.

Parole incastonate negli occhi.

Parole come unguento per medicare l’anima.

Parole come un diritto per il quale vivere e morire.

Parole come una liberazione.

Parole da affidare al vento, come il bacio di Pablo Neruda.    


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