lunedì 4 dicembre 2017

Che fine ha fatto la Consulta?



Sono tra coloro che credono nella necessità di ampliare quanto più possibile la base democratica della partecipazione popolare alla cura della cosa pubblica. Non è un mistero che nel programma elettorale della lista vittoriosa alle elezioni comunali del 2012, su mia sollecitazione, fu inserito un punto che prevedeva l’istituzione della Consulta comunale proprio per soddisfare il bisogno di un’interlocuzione nuova e più stretta tra politica e società.
La ratio di quella scelta va ricercata nella consapevolezza dell’utilità del confronto sinergico e propositivo degli amministratori con la collettività, da realizzare con lo strumento di un organismo permanente di partecipazione, consultazione e osservazione di quanto si muove nella comunità: in particolare nei settori della cultura, delle politiche giovanili e per gli anziani, dell’associazionismo, delle pari opportunità. La Consulta, quindi, come cinghia di trasmissione tra società civile e amministrazione comunale.
A mio avviso la Consulta istituita nella passata consiliatura ha operato bene, pur nei limiti imposti del suo carattere consultivo, non decisionale. Ha svolto positivamente la funzione di avvicinare all’istituzione comunale giovani e meno giovani disponibili ad offrire il proprio contributo di tempo, passione e competenze per la crescita della comunità, ma ha anche sviluppato un’efficace azione di coordinamento tra le varie associazioni presenti sul territorio e tra queste e l’amministrazione.
Per statuto la Consulta resta in carica fino allo scioglimento del Consiglio che l’ha costituita, per cui essa decade allo scadere del mandato consiliare, né è previsto che possa continuare ad operare in regime di prorogatio dopo l’insediamento del nuovo Consiglio comunale eletto.
Proprio per questo motivo ho presentato un’interpellanza al sindaco e all’assessore competente per chiedere perché, a sei mesi dalle elezioni, ancora non si è provveduto a fissare i termini dell’apertura delle iscrizioni: un passaggio fondamentale per potere poi procedere all’elezione delle cariche statutarie e per dare così sostanza e riconoscimento formale al valore della partecipazione.
Colgo l’occasione per esprimere pubblicamente il mio plauso al presidente, ai responsabili dei diversi settori ed a tutti gli iscritti della Consulta per il lavoro svolto e mi auguro che il loro impegno possa avere continuità anche nell’attuale mandato consiliare.

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